martedì 6 settembre 2011

Tanto per cominciare: "Torque - Circuiti di fuoco"


Leggenda vuole che quando si è usciti dal cinema dopo aver visto Fast Five, caricato come un ossesso da Vincenzino Gasolio e compagnia il compare Lucio abbia preso in Via del Pollaiuolo una retro agli 80 al grido di “Dominique Toretto!”. Risultato: sdraiato dopo metri numero di: due un panettone del traffico. Bambini non fatelo a casa.

Preso benissimo dal genere “Film tamarri con gente che quando guida fa i pezzi e quando fa a botte pure” sono andato a cercare un po’ in giro materia analoga per le mie pupille gustative e mi imbatto in un misconosciuto Torque – Circuiti di fuoco; vedo che ci son le moto e che c’è Ice Cube. Lo guardo in quanto dovere morale (non tanto per Ice Cube, ma per il concetto di moto + Ice Cube).
California: sulla più classica delle autostrade deserte che attraversano il deserto due macchine ovviamente supergiapponesissime e ovviamente una gialla e una rossa stanno giocando a fare il logo Mastercard prendendosi a fiancate, vengono interrotte nel loro garrulo divertissement da un motociclista che gli passa in mezzo IMPENNANDO. Va così forte (almeno 400 all’ora) che in pieno stile Looney Tunes fa roteare un cartello con scritto  “cars sucks”. Io che ho appena visto Vincenzino 5 mi inalbero. Arrivati all’autogrill che in ogni film è sempre a 100 metri dall’azione appena svolta il bellissimo di Rete 4 in moto le suona ai due della Mastercard e dice guardando il pubblico manco fosse Barnes in The Great Train Robbery: “mi dite perché guidare la macchina fa diventare tanto stronzi?!?!”. Io che ho appena visto Vincenzino 5 mi inalbero. Anche se non guido dal 2006.
Fare i pirla perché c'è strada libera? Non ha prezzo.

Inutile raccontare il resto della trama perché tanto si sa già tutto: il cattivone megagrosso (un Matt Schulze che ha rubato i capelli  a Rod Stewart) ha incastrato il protagonista (tale Martin Henderson: pare abbia recitato in Skagerrak, ognuno tiri le conclusioni che preferisce) nascondendogli della droga in alcune moto e così, assieme alla bella del film che vende pezzi di ricambio, ai suoi amici centauri ed a una gang di nigga hippoppettari che vanno in moto (?!?!?!?!?!??) comandati da Ice Cube, il nostro bellissimo di Rete4 deve sistemare la situazione. In linea con le aspettative.
Gli aspetti positivi: il regista, Joseph Kahn, ha fatto i video per i Backstreet Boys e per Britney. È preparato.

- T'abbummo -
-Bada... -
Punti deboli: “Mamma tu sei bianca, papà è nero, perché io sono giallo?” “Figliolo, dopo quell’orgia ringrazia che non abbai”: Torque è un pout pourri venuto male, scopiazza a destra e a manca neppure sia Sugar Fornaciari. Ok, sei un produttore di The Fast and the Furious e hai visto che le macchinone tirano più di un carro di buoi, però non è che se aspetti due anni (Torque è del 2004), ci metti le moto più una manica di effettoni a minchia allora hai lo stesso  risultato. Poi: va bene che Stone Cold – Forza d’urto è un capolavoro, ma negli anni ’80 i metallari che vanno sui chopper erano un alternativa credibile, dodici anni dopo sembrano solo un nugolo di neonazi messi lì per far risaltare la varietà razziale (gli amici del bellissimo di Rete4 sono uno orientale e uno ispanico, poi ci sono i nigga, ma il protagonista figo è tassativamente caucasico – strano, no?). In più: la tipa di Matt Schulze è la copia metallara e arrapata della compagna di Jeremy Irons in Die Hard – Duri a morire; i dialoghi sono presi a caso da una puntata a caso dei Power Rangers e gli inseguimenti sono degni del più classico dei western, tra polvere e sparatorie (però cazzo sei in moto, non a cavallo…). Insomma, io posso accettare di tutto e accetto anche questo, ma ad una sola condizione: il protagonista. Uno che cita il buon Vin dicendo “Io vivo la vita a un quarto di miglio alla volta” non può essere il perfettino bellissimo da high school, avere gli occhi inutilmente azzurri e il sorriso Durbans da furbetto che dice sono molto più figo di te, deve pesare almeno trenta chili in più e avere la faccia del tipo se mi guardi ti ammazzo. Insomma, è Paul Walker con acconciatura da surfista, ha il vento nei capelli anche in ascensore e non si spettina neppure dopo un’ora e mezzo di un film dove fa metti e togli col casco almeno trenta volte.

- Sono troppo il più yeah -
Torque vuole essere tamarro ma figo, e sbaglia di grosso: avesse usato un attore con la faccia torva a caso sarebbe stato un film brutto, ma apprezzabile (l’inseguimento in moto sui tetti di un treno è uno spasso), in questo modo è la versione iùèsèi dei Power Rangers, ma senza Megazord.

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